NUOVA PIAZZA A TRENZANO
Le tracce della storia ci hanno lasciato in eredità uno spazio incompiuto dove l’area attigua all’antica contrada della Piazza – strada urbana che terminava con uno slargo privo di quei connotati di spazio pubblico impliciti in una piazza – é stata sostituita da un vuoto, inteso sia quale rarefatta entità spaziale fisica, sia quale spazio nascosto e mai stato presente nella memoria storica. Una esperienza in apparenza semplice ma frutto di un percorso progettuale volto alla definizione di uno spazio dove il dinamismo del “sistema – piazza” é controllato da un equilibrio rigoroso e silenzioso al tempo stesso.
La soluzione progettuale ruota attorno ad un sistema di quattro spazi aperti. La piazza e’ concepita come un recinto di forma quadrata definito planimetricamente da muri alti 2,45 metri aventi il ruolo di diaframma tra lo spazio pubblico della stessa piazza ed il contesto circostante. All’interno, l’ordine geometrico del quadrato scandisce il ritmo dello spazio che attraverso l’iterazione del modulo si estende verso il nuovo edificio pubblico, coinvolgendolo e integrandolo ad essa. I muri perimetrali, si esaltano nella loro vocazione di diaframma presentandosi con calibrate aperture orizzontali e verticali; finestre aperte verso l’intorno. I muri (diaframmi) si intendono rivestiti in travertino, come pure la pavimentazione della piazza; intervalli in doghe di legno sul perimetro della stessa, il verde degli alberi e l’acqua della fontana, arricchiscono di elementi organici gli spazi del sistema che riassume semanticamente i differenti segni della campagna circostante. Un sistema di spazi pubblici aperti; quasi dei patii definiti secondo figure geometriche pure, in cui l’orizzonte si delinea fra muri protettivi creando un rapporto diretto interno-esterno, il tutto ordinato secondo il gioco delle proporzioni di lecorbuseriana memoria.